Più osservo come si sviluppa la natura, e quali interrelazioni ci sono in un ecosistema, e più non so spiegarmi come tutto ciò sia nato. Abbiamo ampliato le nostre conoscenze dell’ambiente, della Terra, ma sappiamo ancora relativamente poco circa i processi di sviluppo nel tempo. Se allarghiamo il nostro sguardo, sorge allora la domanda: “Quale forza, quale potere ha formato tutto questo?”. Per alcuni, a questo punto, entra in gioco Dio. Per me no, io non faccio ricorso a Dio per rispondere a quella domanda.
Di tanto in tanto parlo con Dio. Lo faccio quando cammino, da solo, nell’ambiente. Sì, sempre in quei momenti. Allora ho tempo, molto tempo per pensare. E parlo con Dio. Rifletto su ciò che Dio direbbe, o un potere superiore direbbe. In quei momenti sono pervaso da uno spirito di umiltà.
Non si può credere se non ci si può fidare. Questo per me è un punto assolutamente centrale. Io ho fiducia in Dio. Ma per un po' ci sono state altre persone tra Dio e me. Sono stato educato secondo i principi del cattolicesimo. La Chiesa cattolica ha una struttura gerarchica. Per la mia fede e per la mia vita ciò rappresenta un grosso problema. Quindi, se posso parlare con Dio in modo diretto, senza intermediari, allora va bene. Se c'è qualcun altro in mezzo, non va bene.
Ciò che imparo dalla natura? Soprattutto la tolleranza e il rispetto. Tolleranza significa riconoscere ed accettare le esigenze di altre specie. Non esiste nessuna specie, ad eccezione di quella umana, che non rispetti le altre. Rispetto significa non sterminare un'altra specie. Solo gli esseri umani sterminano le altre specie. Certo, può accadere che un disastro naturale cancelli delle specie. Ma non è possibile, ad esempio, che i lupi eliminino i cervi in Svizzera. Forse ci saranno meno cervi in alcuni luoghi, ma la specie non scomparirà. Il sistema funziona in modo perfetto, è perciò evidente che non può essere stato organizzato, se è stato organizzato, dall’essere umano. C’è un equilibrio che è il prodotto di un potere più grande di quello dell’essere umano.
La fede rappresenta un faro di speranza e un fondamento etico per l'essere umano del ventunesimo secolo, un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti sociali, politici e tecnologici. In un mondo spesso segnato da conflitti, crisi e incertezze, la fede puó rassicurare offrendo un senso di appartenenza, di significato e di direzione.
Nel contesto moderno, la fede dovrebbe incoraggiare la tolleranza, il dialogo interreligioso e una maggiore comprensione tra le diverse culture. Dovrebbe invitare a riflettere su valori universali come l'amore, la giustizia e la compassione. In un'epoca in cui l'individualismo può prevalere, la comunità cristiana rappresenta un'opportunità per costruire legami significativi e per affrontare insieme le sfide del giorno d'oggi.