Io prego ogni giorno. Prego sempre al mattino e a volte anche durante il giorno. Prego molto liberamente, dicendo ciò che mi passa per la testa. Prego anche il Padre nostro, ogni giorno, ma per il resto prego liberamente. Dico a Dio ciò che è importante per me.

La fede mi ha aiutato a superare un cancro, all’età di ventidue anni. Allora non conoscevo nessuno che fosse guarito dal cancro. Conoscevo solo persone che erano morte di cancro. All'improvviso mi è stata diagnosticata la malattia. Allora ho pregato molto, ho parlato tanto con Dio. Ho pregato per me, ma anche per i miei familiari: ero più preoccupato per loro che per me stesso. Ero anche dell'idea che se Dio avesse potuto usarmi, avrebbe dovuto lasciarmi vivere. Dopo essere guarito, ho pensato di avere un debito di riconoscenza verso Dio. E perciò mi sono impegnato al servizio della chiesa, in vari modi. E l’ho fatto nel corso degli anni.

Siccome non conoscevo nessuno che fosse guarito dal cancro, mi sembrava importante raccontare a tutti che mi ero ammalato ed ero guarito. Nei primi anni dopo aver avuto il cancro ed essere guarito, ricevevo telefonate da persone di tutta la valle che conoscevano la mia storia. Mi chiedevano: “Com'è stato per te? Puoi raccontarmelo? Sono malato anch'io e voglio sapere com'è stato per te”. Parlavo con loro e li incoraggiavo, semplicemente raccontando la mia esperienza.

Non penso di dover convincere i miei simili a credere. Ma posso testimoniare la mia fede. Non devo nascondere la mia fede, posso viverla pubblicamente. E così come io accetto che altri non credano, penso che altri possano accettare che io creda.