Non ritengo di essere un credente molto radicato nella fede. Tuttavia direi che alcuni valori cristiani mi accompagnano ogni giorno e hanno un certo rilievo nella mia vita. Detto questo, ammetto di non frequentare regolarmente la chiesa.

Tra i valori più importanti citerei la speranza. Sono fondamentalmente un ottimista. Speranza e ottimismo mi accompagnano ogni giorno, nel lavoro, ma anche nella vita privata. Ho un approccio sano e imparziale nei confronti delle persone che cercano sostegno e che hanno bisogno di aiuto. Le sostengo nel loro percorso professionale per dare loro un barlume di speranza. Cerco di infondere loro coraggio, affinché possano riscoprire la propria forza e credere di nuovo in sé stesse.

A volte prego per gioia. Non voglio pregare solo quando ho bisogno di qualcosa o quando voglio che qualcuno mi aiuti. Prego semplicemente per ringraziare. Quando prego, ho la sensazione che ci sia un legame con il divino.

Sono cresciuto in una famiglia cattolica, non molto radicata nella fede. C’erano molte cerimonie che si facevano e basta. Ma non ho imparato a parlare di fede, a mettere la fede al centro o a coltivare la fede. Perciò non l'ho trasmessa ai miei figli. La fede è una questione delicata, non è vero? Può sconfinare nel proselitismo. Nella mia famiglia non viene coltivata, perciò mi limito a coltivarla per me stesso.