Ricordo di avere discusso a lungo, con il mio pastore, durante la preparazione alla confermazione, su dove si trovi Dio. Si trova in chiesa? O tra la gente? O nella natura che ci circonda? Ne abbiamo parlato tanto. Oggi, a distanza di anni, la vedo così: credo in una forza che ci guida. È una forza che fa accadere cose che ci inviano dei segni. Se ci si crede, e se ci si prende il tempo necessario per vederli. A volte, devo sforzarmi di prendermi il tempo per vederli, perché la mia vita è anche molto frenetica.

Non prego regolarmente, al di fuori del culto. Ho tuttavia dei rituali, che mi permettono di fermarmi a riflettere e a parlare con una forza alla quale invio desideri o preoccupazioni. E con la quale avvio delle conversazioni.

Una volta ho ricevuto un segno riguardante la mia vita privata. Avevo dei dubbi sulla mia relazione. Mi sono seduta, ci ho pensato e ripensato. E poi ho detto: "Caro Dio, perché non mi dai un segno? Mandami qualcosa in modo che io sappia se continuerà o meno". Sulla parete, alla mia destra, erano appese delle fotografie. Le ho guardate: erano tutte appese dritte. Ho distolto lo sguardo, poi le ho guardate di nuovo: un quadro molto importante per me era leggermente storto. Ho capito che quello era un segno. E la relazione è andata avanti.

Finché vivrò, e spero di vivere ancora a lungo, vorrei che continuassero ad esserci delle chiese. Sono luoghi in cui entro volentieri, qui o anche all'estero. Le chiese sono oasi di pace, soprattutto nelle città frenetiche. Se non sono invase dal flusso dei turisti. Entro, accendo una candela, mi siedo, sto in raccoglimento. Sarebbe un peccato se tutto questo scomparisse.